n.3 della rubrica Strana-Mente
StranaMente N.3
C’era una volta il mondo senza cellulari, dove la gente non aveva urgenza di chiamare qualcuno. Più in generale la gente aveva poche urgenze.
Se c’era un emergenza e qualcuno stava male, si poteva contare solo ed esclusivamente sull’aiuto della comunità, dei vicini o dei passanti oppure si moriva e basta, senza troppi problemi.
Viviamo in tempi molto particolari dove la velocità che abbiamo innescato con la tecnologia a tutto tondo rischia di sorpassarci per sempre. Ci sentiamo travolti dall’incalzare degli impegni e così quest’atteggiamento ci da la sicurezza che tutto è dinamico, niente è statico, tutto può cambiare grazie a pochi numeri su una piccola tastiera: ci siamo dimenticati di un appuntamento? Basta chiamare! Non abbiamo voglia di uscire per incontrare un amico? Basta chiamare!
Possiamo sempre raggiungere tutti e possiamo essere sempre raggiunti.
Ci pensate poter ammirare un tramonto senza che quell’affarino si metta improvvisamente a vibrare? O la libertà di poter uscire senza l’angoscia opprimente di aver dimenticato il telefono a casa? E’ in questi momenti che mi viene da chiedermi: “Ma è davvero utile? Davvero la mia vita è migliorata con questa “innovazione”? Queste sono domande alle quali sono riuscito a rispondere e, visto che nessuno, per ora, ci obbliga a portarci dietro questa roba, ho deciso che da oggi basta!
Niente più cellulare, niente più urgenze, niente più vibrazioni allarmanti e niente più cambiamenti all’ultimo minuto. Cose che hanno cambiato la mia vita e che mi hanno reso dipendente da questo strumento.
Chissà come sarà la vita com’era una volta? Certo che doveva essere più rilassante, magari più faticosa, ma sicuramente più lenta. Se riuscirò a resistere ancora non sono in grado di poterlo sapere, ma nessuno può dirlo se prima non prova.
Ora scusate, mi stanno chiamando, devo assolutamente rispondere!!
G.